venerdì 2 ottobre 2009

Agilulfo o Gurulù? la trilogia è completa!

Tutto ebbe inizio al primo superiore quando la professoressa che ho odiato più di tutte ci fece leggere IL Visconte Dimezzato di Italo Calvino. Naturalmente all'epoca dei fatti non avevo la benchè minima voglia di leggere quel libro... Però qualche anno dopo non ricordo bene in quale occasione decisi di provare a rileggere quel libro, sta volta con più interesse! Devo confessare che la lettura mi piacque molto! Per la prima volta nella mia vita avevo letto un libro di mia spontanea volontà provandone piacere!
Dopo qualche tempo, stimolato da alcune chiacchiere con un amico ,l'ho letteralmente divorato leggendolo in meno di 24 ore! Infatti, la sera, non appena tornato a casa ho iniziato a leggerlo, finendolo il giorno dopo!

Avendo preso il gusto dello stile calviniano ed essendo in un certo senso incoraggiato dalla mia controparte "letterata" decisi di prenotare il Cavaliere Inesistente! Dopo non so quanti mesi e peripezie... Finalmente mi son ritrovato tra le mani in occasione del mio compleanno! Quello che al momento è il mio libro preferito...(non è che ne abbia letti molti!)

Oggi invece ho terminato di leggere l'ultimo libro che completa la "trilogia araldica"; Il Barone Rampante
c'ho messo mesi per Concludere la lettura! Ben due volte ho iniziato a leggerlo arrivando al 3° capitolo! Ma da un paio di giorni ho deciso di riprenderlo dal 4° ed oggi dopo ben + di 15 capitoli sono arrivato alla conclusione!

In questi personaggi fuori dal comune mi sono rivisto sotto tanti aspetti, forse perché anche io ho vissuto e vivo in un mondo tutto mio e spesso risulto strano agli occhi della gente, proprio come Il Barone che decide di vivere sopra gli alberi! Altre volte mi rifletto in Agilulfo(il cavaliere inesistente) che sembra perfetto, in tutto e per tutto a tal punto da non essere in grado di provare nulla e comprendere i le emozioni ed i sentimenti delle persone care.

Rimarrò sempre coerente ai miei ideali, ribelle alle ingiustizie della vita, alla ricerca di un mondo perfetto, perdendo quello di più caro che ho e finendo matto?

Non mi resta che meditare!

Cito solamente una della parti che mi ha colpito di più:
Lei era distante come non lo vedesse né lo sentisse, a cento miglia da lui, marmorea in viso.
- Ma no, Viola, cosa c'è, perché, senti...
Viola s'alzava ed agile, senza bisogno di aiuto, si metteva a scendere dall'albero.
Cosimo non aveva ancora capito qual'era stato il suo errore, non era riuscito ancora a pensarci, forse preferiva on pensarci affatto, non capirlo, per proclamare meglio al sua innocenza: -Ma no, non m'avrai capito, Viola, senti...


(forse lui almeno non aveva colpe!)

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