venerdì 4 settembre 2009

La morte dell'individuo

Carissimi lettori, oggi ho deciso di parlarvi della morte, non la semplice morte, quella che pone fine all'essere ma la morte dell'individuo che colpisce un po tutti quelli che perdono l'orientamento ed iniziano a scoraggiarsi! Sempre più spesso si vede in giro gente anziana che non vede l'ora di morire per porre fine al proprio malessere interiore o ancora peggio ragazzi depressi che perdono la voglia di vivere e diventano passivi!

Mi hanno spinto alla riflessione 3 cose:
il modo in cui sta reagendo uno dei miei nonni alla vecchiaia(a 18 anni ho ancora la fortuna di avere tutti e 4 i nonni vivi! o conosciuto pure qualche bisnonno.), un uomo sempre attivo che a causa di acciacchi si è visto man mano sottrarre tutti quelli che erano i suoi passatempi ed hobby! Fino a giungere allo stato attuale in cui non può(o non vuole) più uscir di casa perchè non ha più la patente. Invece di impegnarsi per trovare qualcos'altro da fare, reagire a questa valanga che lo sta travolgendo, ha preferito chiudersi nel suo malessere e lasciarsi seppellire!

Un articolo Letto in un giornale dal dentista in cui è stata riportata l'intervista a Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina (1986) e senatore a vita, in occasione del suo 100 compleanno! Parole di una Grande donna che non si è lasciata sopraffare dagli acciacchi della vecchiaia come a detto nell'intervista:
Non ho paura della morte. La morte non esiste per me, potrebbe venire domani , non conta quando. -
Importanti sono i messaggi che noi in vita abbiamo dato agli altri: il mio messaggio è credere nei valori, laici o religiosi che siano. Quello che è importante è che la vita vale la pena di essere vissuta se noi crediamo nei valori. quando finisce non conta. alla nostra morte rimangono i messaggi che abbiamo lasciato. Fortunatamente non soffro di Alzheimer e almeno se non mi illudo, le capacità del mio cervello sono maggiori di quelle che erano a 20 anni, perché arricchite da tanta esperienza e tanta fortuna. Non è nemmeno diminuita in me la curiosità per la molecola Ngf (Nerve Growth Factor), ne il desiderio di essere utile al prossimo e a chi soffre. La vita ho l'impressione che sia una stupenda occasione persino per chi è arrivato a 100 anni. Così non ho tempo di dormire o di fare altro perché è talmente bella questa esperienza che poco importa se finirà domani.

Altra frase pronunciata in un altra occasione che mi ha colpito molto!

Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.

Ed ancora:
Il messaggio che invio, e credo anche più importante di quello scientifico, è di affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona, e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unico merito. Io dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona.



Parole queste che mi hanno fatto riflettere molto sull'incredibile personalità di questa donna che dichiara la supremazia della propria mente sul proprio corpo e che pone come scopo della propria vita quello di impegnarsi nella vita, non per se stessi ma per il bene comune!

Infine mi ha colpito la seguente poesia che molti sulla rete attribuiscono a Pablo Neruda ma che la stessa fondazione che porta il suo nome nega che possa esser stato lui a scriverla per il tema e per lo stile.:

Lentamente Muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.


Questa poesia è un invito a vivere le cose belle della vita senza lasciarsi atrofizzare dalla consuetudine.

Insomma avete letto abbastanza materiale per poter riflettere sull'importanza della vita, aggiungo inoltre che la vera vita si trova solo con Dio che infondo è l'unico a poter dare uno scopo alla nostra vita! (se volete siete anche liberi di non crederci, rispetto la vostra opinione ma vi assicuro che è così).

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